Dal Rinascimento al Neoclassico

Sant'Antonio Abate

Questa chiesa, poco nota e quasi nascosta all'interno della vivace zona dell'Università Statale, conserva resti pittorici pregevoli del Seicento lombardo attribuiti ai più grandi pittori del periodo, oltre che un interessante ciclo di affreschi dedicati alla leggenda della Vera Croce che ne decora le volte unghiate del soffitto. 

All'interno della "Casa Cardinale Ildefonso Schuster" annessa a essa, si può ancora vedere il meraviglioso chiostro del XVI secolo, con le eleganti decorazioni in cotto e l'antico campanile della chiesa. 

 

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San Giorgio al Palazzo 

 

Sulle antiche vestigia del palazzo imperiale di Milano, cui fa riferimento il nome della chiesa, in epoca altomedievale fu eretto il primo luogo di culto che ha cambiato più volte nel corso dei secoli il proprio volto: oggi, lungo l'asse centrale di via Torino, troviamo un piccolo slargo che amplifica la facciata a salienti settecentesca, mentre l'interno segue un sobrio stile neoclassico ascrivibile agli interventi di rinnovamento ottocenteschi. 

Opere d'arte eccezionali sono conservate nelle cappelle laterali, ascrivibili alla fase decorativa cinquecentesca. 

 

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Santa Maria delle Grazie e il Refettorio (Cenacolo vinciano)

 

Attorno a una cappella dedicata alla Vergine delle Grazie, nella seconda metà del Quattrocento sarebbe sorto un luogo di culto che, annesso al monastero domenicano, avrebbe costituito nei secoli successivi il cantiere preferenziale per i più grandi artisti dell'epoca. 

Ludovico il Moro, infatti, Duca di Milano e grande mecenate, chiamerà tra gli altri Leonardo da Vinci e Donato Bramante per rinnovare il neonato complesso, che deputerà a luogo ideale per la propria sepoltura.

Se la decorazione del Refettorio dei monaci è celeberrima perchè principalmente dovuta alla mano di Leonardo (che si occupò di decorare in parte anche la facciata della chiesa), altrettanto felice è la testimonianza ascrivibile alla mente del Bramante, che si ritrova nella geometria e nell'elegante simmetria del tiburio.

Ciò che ci colpisce all'interno della chiesa è la decorazione pittorica che ricopre completamente le volte del soffitto e, in parte, le cappelle laterali, oltre che la ripartizione notevole tra lo stile solariano delle navate e quello bramantesco del presbiterio. 

Annesso alla chiesa è il piccolo Chiostro delle Rane, apprezzabile in particolar modo in primavera grazie alla fioritura delle sue bianche magnolie stellate, su cui si affaccia la Sagrestia bramantesca, con la sua volta dipinta e i suoi armadi lignei, sede di mostre temporanee.

 

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San Maurizio al Monastero Maggiore

 

Lungo Corso Magenta si trova una chiesa che giustiamente detiene, insieme alla Certosa di Garegnano, l'appellattivo di "Cappella Sistina della Lombardia". Si tratta della cinquecentesca chiesa di San Maurizio, eretta come luogo di culto principale per il vicino monastero femminile, la cui esistenza è documentata fin dal IX secolo. 

La scelta delle monache di vivere la propria fede nella clausura ha determinato la netta divisione della chiesa, a unica navata, in due parti attraverso un tramezzo: la prima, quella riservata ai fedeli e la seconda, quella relativa al coro, riservata alle monache. 

L'eccezionalità del luogo sacro sta nel ciclo decorativo pittorico che lo riveste completamente: quasi che l'artista, il leonardesco Bernardino Luini, e i suoi figli, chiamati a proseguire il lavoro paterno, avessero "paura del vuoto" ogni singola cappella, ogni singola porzione dello spazio è ricoperto da affreschi di eccezionale valore pittorico. 

Da una piccola porta aperta nella zona del coro delle monache è possibile accedere direttamente all'annesso Museo Archeologico, ospitato nei chiostri e nella cripta del monastero. Nello spazio esterno del Museo sono ancora visibili una delle torri del circo romano (successivamente riadattata a torre campanaria) e la cosiddetta torre di Ansperto (una delle torri poligonali delle mura romane della città) riutilizzata come cappella per la preghiera e affrescata con un ciclo pregevole del XIII secolo.

 

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San Vittore al Corpo

 

Sul luogo ove sorgeva in epoca romana, fuori dalle mura della città, una necropoli e un recinto poligonale (alcuni resti sono visibili in uno dei chiostri del vicino Museo della Scienza e della Tecnologia) che custodiva al suo interno un mausoleo ottagonale di probabile committenza imperiale, fu costruita una basilica che solo nel pieno Cinquecento assunse la veste attuale. 

L'Ordine degli Olivetani volle monumentalizzare un edificio pressocchè in rovina, pur non riuscendo a far completare la facciata che appare oggi molto semplice e disadorna. All'interno della chiesa si ritrovano pregevoli testimonianze della pittura sacra del Seicento lombardo. 

Ancora oggi sono visitabili i resti del mausoleo imperiale in una piccola area archeologica musealizzata al di sotto del sagrato della chiesa.

 

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Santa Maria della Passione

A pochi passi dal celeberrimo Conservatorio intitolato a Giuseppe Verdi, sul luogo di un più antico edificio religioso, sorge una chiesa particolarmente significativa, con un'elegante facciata barocca e un meraviglioso tiburio eretto già nel tardo Quattrocento.

All'interno vi troviamo opere d'arte notevoli, come l'affresco quattrocentesco della Madonna della Passione, l'Ultima Cena di Gaudenzio Ferrari, le tele di Giulio Cesare Procaccini e Daniele Crespi per citarne solo alcune. 

 

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San Pietro in Gessate

 

Lungo Corso di Porta Vittoria sorge uno degli esempi architettonici più mirabili del Quattrocento lombardo, la chiesa di San Pietro in Gessate, eretta sul luogo di una chiesa più antica di proprietà dell'Ordine degli Umiliati fin dal 1200; in seguito la zona divenne sede di un monastero benedettino, del quale rimane ancora uno dei chiostri originali, restaurato dopo i gravi bombardamenti del 1943. 

L'architetto chiamato nel secondo Quattrocento a ridefinire gli spazi sacri fu Guiniforte Solari, lo stesso che progettò e realizzò la celeberrima chiesa di Santa Maria delle Grazie: all'interno delle cappelle laterali troviamo un ricco ciclo di affreschi pertinenti all'epoca solariana.

 

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