Dal Paleocristiano al Gotico

Sant'Ambrogio e il Sacello di San Vittore in Ciel d'Oro

 

Delle basiliche di fondazione ambrosiana è la più nota e spesso citata come emblematico esempio di architettura romanica: ciò che è interessante riscoprire sono le fasi più antiche di un luogo che fin dalle origini era deputato ad accogliere le sepolture dei primi martiri cristiani, tra cui San Vittore, nel cui sacello, oggi annesso alla Basilica, persistono resti musivi originali di eccezionale valore.

 

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Santi Apostoli e San Nazaro in Brolo

 

Una delle quattro basiliche di fondazione ambrosiana si trova sull'attuale Corso di Porta Romana e fu dunque in origine fondata sull'asse viario più importante della città: ciò che oggi colpisce a un primo sguardo è l'austerità della sua facciata che costituisce una sorta di ingresso monumentale separato dall'edificio vero e proprio. Si tratta infatti di una cappella gentilizia cinquecentesca nella quale il committente, dall'alto del suo sepolcro, ci invita a tacere rispettosamente.

Come in Sant'Ambrogio, anche all'interno della basilica di San Nazaro, dedicata al culto dei Santi Apostoli, troviamo resti delle prime fasi d'uso del luogo, tra i quali spicca una piccola necropoli tardoromana.

 

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Sant'Eustorgio e la necropoli paleocristiana

 

Uno dei luoghi cui la cittadinanza milanese è più affezionata è la Basilica di Sant'Eustorgio, sita lungo l'importante asse viario di Corso di Porta Ticinese. 

Questo è il luogo nel quale il neoeletto arcivescovo di Milano fa ingresso per la prima volta in città e dove ogni anno, in occasione dell'Epifania, un corteo di milanesi in costume si reca in processione, omaggiando le reliquie dei Re Magi qui conservate.

Questo è il luogo presso il quale sorse, secondo la tradizione, il primo fonte battesimale di Milano e dove, pertanto, i primi cristiani si sarebbero fatti seppellire: la necropoli paleocristiana, che trova spazio sotto il livello attuale del presbiterio, è eccezionalmente visitabile. 

Infine, questo è il luogo in cui un importante personaggio, per valorizzare la meravigliosa arca marmorea di San Pietro Martire, avrebbe fatto erigere una cappella gentilizia con pregevoli affreschi della seconda metà del Quattrocento. 

 

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San Giovanni in Conca

 

Tra via Larga e piazza Missori si collocano i resti di un luogo storico della città, abitato fin dall'epoca romana, successivamente e progressivamente distrutto per assecondare le nuove esigenze del traffico cittadino. Eppure fin dall'epoca viscontea questo luogo era stato deputato come mausoleo ufficiale della nobile casata milanese e ospitava decorazioni parietali e monumenti notevoli (si pensi alla meravigliosa arca funeraria di Bernabò Visconti, in origine collocata dietro l'altare della chiesa).

Quello che non si immagina è ciò che tali resti segnalano: al di sotto del piano di calpestio moderno, infatti, è visitabile l'unica cripta in stile romanico della città ancora perfettamente conservata. 

Se invece si vuole ritrovare la facciata dell'antica chiesa, sarà necessario spostarsi nella vicina via Francesco Sforza dove è stata ricollocata. 

 

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San Lorenzo Maggiore e il Sacello di Sant'Aquilino

 

La Basilica di San Lorenzo Maggiore ci racconta innanzitutto una storia, complessa, difficilmente comprensibile, a volte misteriosa.

Tale luogo, fondato in epoca tardoromana, costituisce l'esempio più mirabile del reimpiego, ovvero della volontà (e necessità) di riutilizzare ciò che già esisteva, riqualificandolo e rinnovandolo. Le colonne romane che precedono la facciata su Corso di Porta Ticinese, infatti, ne sono l'esempio più emblematico. 

Il lato meridionale della Basilica, apprezzabile da Piazza Vetra, restituisce un insieme architettonico variegato e apparentemente disordinato che tuttavia ci permette di delineare le lunghe fasi di vita del complesso.

Ciò che connota l'edificio è certamente la sua pianta centrale, arricchita da ben tre cappelle laterali a pianta  ottagonale: in particolare la visita del Sacello di Sant'Aquilino, con ciò che resta dei meravigliosi mosaici originali, è un'esperienza unica, così come l'indagine delle fondamenta della Basilica alle quali si accede proprio a partire da questo luogo. 

 

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Santa Maria presso San Satiro

 

In un piccolo slargo che si apre faticosamente alla vista tra i palazzi lungo via Torino, sembra volersi nascondere una chiesa che conserva le testimonianze più alte del nostro Rinascimento. 

In particolare a stupirci è l'opera di Donato Bramante, l'architetto che fu chiamato a monumentalizzare l'esiguo spazio del presbiterio e che, grazie a una felice intuizione (come l'uso dello stiacciato scultoreo in architettura), riuscì a compiere l'impossibile.

La chiesa dedicata alla Vergine fu eretta vicino (è il nome stesso a ricordarlo) a un sacello dedicato a San Satiro, fratello di Ambrogio, ancora oggi impreziosito da un meraviglioso compianto attorno al corpo di Cristo deposto dalla croce in terracotta.

La stessa felice mano che ha realizzato il compianto ha inoltre decorato un altro luogo visitabile all'interno della Chiesa, ovvero il piccolo battistero, anch'esso probabilmente concepito dalla mente del Bramante. 

 

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San Simpliciano 

La Basilica di fondazione ambrosiana, dedicata al culto delle vergini, è situata sull'asse di Corso Garibaldi e costituisce un documento architettonico eccezionale per il periodo tardoromano.

Ciò che infatti la rende unica rispetto a Sant'Ambrogio e a San Nazaro (solo San Dionigi non è più conservata tra le basiliche ambrosiane), è la conservazione di parte dell'alzato delle murature originali, oltre che di un antico sacello (ma ciò è già più tradizionale) a nord dell'abside che attualmente appare separato dal corpo principale della Basilica. 

Meravigliosi inoltre sono i chiostri annessi all'antica Basilica Virginum, costruiti nel XVI secolo.

 

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